Polvere sospesa.
Il radioso raggio del mattino che arriva tra le fessure della finestra chiusa proiettando il nuovo sole dentro questa mia stanza buia e ancora piena di sonno, ribaltando il mondo a testa in giù sul muro ruvido, bianco e vecchio come la mia voglia molle di aprire gli occhi per provare a guardare.
Tra i colori ancora scomposti del risveglio vedo galleggiare puntini di accesa polvere, che sospesi nell’aria, rincorrono confusamente il nulla, lasciandosi e riprendendosi, dondolando e danzando, senza peso e senza senso.
L’immutabilità dell’aria risulta solo falsa apparenza tra le moltitudini vive di questi infinitesimi spiriti vaganti tra un ovattata assenza piena di luci e movimento; piccole anime scintillanti incomparabili nella grandezza del mondo ma ugualmente coscienti di sé come il mare, il vento e il sospiro di un amore.
Ed in queste piccolissime sensazioni io mi vedo a trasformare i granelli illuminati dal sole in lettere le quali vanno a comporre parole assurde e senza significato ma é il linguaggio della polvere che si muove e si racconta una volta di più.